Roberto Angelini in udienza dal Papa in rappresentanza dell’Associazione “Disabili Attivi”

Mercoledì 3 Agosto scorso l’Associazione di Volontariato “Disabili Attivi” ha partecipato all’Udienza Generale di Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in Vaticano. In rappresentanza di tutti gli associati, Roberto Angelini, Stella Lavota e il piccolo Thomas Maria hanno potuto stringere la mano al Santo Padre e ricevere la Santa Benedizione.

Roberto Angelini, originario di Villa Castelli, da anni attivo per la difesa dei diritti delle persone con disabilità, ha consegnato nelle mani del Papa una missiva che testimonia tutte le difficoltà che le persone disabili e le loro famiglie devono affrontare ogni giorno e che qui, vi proponiamo.

Inoltre Roberto, Stella e Thomas Maria hanno regalato al Sua Santità un’opera dell’artista villacastellano Giovanni Felle appartenente ad un ciclo denominato “Ora et Labora”.

“Sua Santità, siamo un gruppo di persone con disabilità della Regione Puglia che, oggi sono
qui al Suo cospetto per ringraziarLa della grande opportunità che ci viene data.
Noi rappresentiamo persone con disabilità lievi, medie, gravi e gravissime, che tanto
avrebbero voluto incontrarLa, ma, che, a causa delle loro condizioni, non sanno cosa sia la vita
fuori dalle pareti della propria casa, affidati alle cure e all’amore delle loro famiglie che si
sacrificano fino all’inverosimile. Ecco ci consideri come un mondo di persone invisibili.
Sì, Santità, noi siamo quasi invisibili per chi ci governa.
La condizione dei disabili in Italia meriterebbe grande attenzione che, purtroppo, manca.
Per la politica siamo inesistenti.
Per ottenere qualunque cosa dalla più piccola alla più importante, siamo costretti a
manifestare, scendere in piazza con i nostri corpi martoriati per far capire che nonostante tutto
noi, abbiamo voglia di vivere, ma, abbiamo bisogno di un aiuto importante. Ci interfacciamo
quotidianamente con istituzioni sorde, le quali pur minacciandole di presidi continuano ad
ignorare le nostre richieste legittime.
Santità lei ci insegna siamo tutti figli dello stesso padre e un buon padre di famiglia
dovrebbe pensare per primo al figlio più fragile.
Ecco perché oggi Le chiediamo di intercedere per noi presso la classe politica che fa
grandi proclami di vicinanza, ma, nella realtà ci abbandona al nostro destino.
Manca totalmente l’ascolto e lei Santo Padre che oggi ci sta ascoltando e ha sempre
ascoltato tutti, come recentemente le popolazioni indigene del Canada, da dimostrazione di
quale sia la missione che ciascun uomo su questa Terra deve compiere: deve porsi all’ascolto
dell’altro dei suoi problemi e delle sue esigenze perché solo ascoltando gli altri potremmo non
sentirci soli aiutare ed essere a nostra volta aiutati. Necessita accendere i riflettori su alcuni fatti,
abbiamo voluto rivolgerci a sua Santità, affinché ci possa aiutare a scuotere le coscienze di tutti
e coloro che fingono di non sentire neanche quelle urla che sempre più spesso siamo costretti a
lanciare o far lanciare dai nostri familiari.
Ogni giorno piangiamo fratelli e sorelle vittime delle gravi patologie che ci colpiscono.
Fratelli e sorelle morti nell’attesa che qualcuno si ricordasse seriamente della loro
esistenza e cercasse di porre rimedio allo sfacelo che viene perpetrato ogni giorno sulle nostre
carni.
È difficile accettare le condizioni in cui ci troviamo è un percorso molto complicato e
non tutti sono in grado di farlo.
Noi esattamente come Cristo, prendiamo la nostra croce e la portiamo ogni giorno e ci
sforziamo di dare un esempio di resilienza per tutti coloro che si abbattono e pensano di non
farcela.
Dio cammina accanto a noi ogni giorno, ma, noi le chiediamo Santo Padre di tirare le
orecchie, come solo lei sa ben fare, al prossimo governo che verrà: non devono metterci
addosso il marchio di disabili, dovranno aiutarci con i loro provvedimenti a ridurre quanto più
possibile le differenze con le cosiddette persone normali.
Grazie per averci accolto e abbracciato in questa giornata che resterà nei nostri cuori e ci
darà la forza per continuare a portare le nostre croci con la certezza che Dio non ci abbandona mai
“.

Condividiamo infine, il pensiero di Papa Francesco rivolto “agli anziani, agli ammalati, ai giovani e agli sposi novelli… Tutti esorto a rimanere sempre fedeli alle proprie convinzioni cristiane. Solo Gesù Cristo, infatti, è per ognuno la luce che illumina e il sostegno incrollabile tra le difficoltà dell’esistenza”.

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