E’ Alessandro Apruzzese di Villa Castelli, il co-protagonista, insieme a Peppino, Anna, Ginevra e Marco, di “Qui non c’è niente di speciale”, un film documentario di Davide Crudetti in gara oggi al 23° Festival del Cinema Europeo, nella sezione Cinema e Realtà, che si sta tenendo a Lecce dal 12 al 19 Novembre.
Alessandro è un giovane ragazzo di Villa Castelli che, sfidando fatica e modernità, ha scelto di occuparsi del suo gregge e di fare di ciò il suo lavoro. “L’animale va rispettato, coccolato, accudito per bene…Ripagano! e come se ripagano!” – dice Alessandro che ogni giorno si dedica ai suoi animali con passione e sui social condivide parte della sua vita per mostrare il suo mondo.
“Per me non era un lavoro – aggiunge Alessandro con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere – Per me era un gioco , un sentirmi libero che lo è ancora… io mi sento libero stando in mezzo al mio mondo… Il mio mondo sono gli animali… Non bisogna arrendersi ci sono stati periodi pur di crescere e investire i miei risparmi mi sono trasformato in macchina da lavoro pur di crescere come realtà! La burocrazia è tanta.. nessuno è più avvezzo a fare questi lavori usuranti preferiscono altro! E quindi ci si ritrova da soli ! E farlo da soli questo lavoro…. E’ difficile spiegare, non è per niente facile! Ho tentato anche io di chiudere ma non ci sono riuscito! Ho ridimensionato si! E con mille difficoltà ancora combatto e lo farò finché ne avrò forza“.

Il film documentario racconta come dal sud al nord dell’Italia ci sia una sola via, di quelle strette, a senso unico. Dal sud Italia di solito si parte. Al sud, ancora oggi, per molte persone arriva un momento della vita in cui un futuro lontano da casa sembra l’unica opzione possibile. E così, ogni anno, interi territori e comunità si svuotano, rimanendo immobili a guardare migliaia di giovani partire. Qui non c’è niente di speciale riprende questa vecchia storia per raccontare il suo contrario. Le storie di Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra, sono le storie di persone tra i venti e trent’anni che al sud Italia hanno scelto di viverci. Storie di giovani e di rovine, di radici e di voglia di capire il mondo, di tradizione ed identità. Ma anche storie di futuro. Di chi ha pensato fosse giusto difendere il diritto di immaginare un domani anche qui, di chi ha voluto rimboccarsi le maniche e provare a fare qualcosa per la propria comunità.

“Del sud Italia e della Puglia in particolare, una cosa che mi ha sempre impressionato è la grande quantità di ruderi e rovine abbandonati – dice il regista – Alcuni si ergono ben visibili al centro dei campi incolti ai lati delle strade, altri si nascondono sotto il mare. Tutti raccontano di altre vite, risalenti a secoli fa o a volte anche solo a pochi decenni.
Nella prima settimana di sopralluoghi di Qui non c’è niente di speciale, mentre iniziavo a dialogare con quelli che ancora non sapevo sarebbero diventati i protagonisti del mio film, quelle rovine mi venivano spesso in mente. Sembravano starci a pennello con quel paesaggio quasi sopito, con quei ritmi lenti, che a tratti parevano immobili, con quei discorsi capaci di prendersi i loro tempi, di non avere fretta. Solo con il passare dei giorni però, ascoltando attentamente le parole di Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra, mi sono accorto davvero di cosa c’entrassero quei ruderi e quelle rovine con le loro vite.
Qui non c’è niente di speciale è la storia del passato osservando il presente. È la testimonianza di un’emigrazione costante osservando le vite di chi ha deciso di restare, è il racconto di una ricostruzione che ha ben chiare le rovine su cui costruisce. E poi è la storia di un tentativo di rinascita, della ricerca faticosa di un’alternativa futura possibile, della forza di non dare nulla per scontato. Anche qui dove – come Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra mi hanno detto tutti almeno una volta- “Non c’è proprio niente di speciale.”
Regia: Davide Crudetti
Sceneggiatura: Davide Crudetti, Paola Di Mitri
Fotografia: Clara Anicito, Matteo Calore, Davide Crudetti
Montaggio: Filippo Maria Gori
Montaggio del suono: Alessandro Fusaroli
Color correction: Giuseppe Petruzzellis
Produttore esecutivo: Lucia Pornaro
Produzione: Apulia Film Commission, Fondazione con il Sud in collaborazione con Qualcosa di Diverso, XFarm Agricoltura Prossima,Circolo Mandolinistico San Vito dei Normanni
Distribuzione: ZaLab Film
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